Il nostro Paese è malato di conformismo più di ogni altro. Perché siamo abituati da secoli a servire lo straniero, si dice; o a servire messa, dicono altri. A sopravvivere e galleggiare ai mutamenti di rotta e di potere. Per certi versi, il conformismo è un effetto collaterale dell’intelligenza.
Siamo un popolo intelligente; e l’intelligenza come si sa, è spirito d’adattamento, capacità di essere duttili rispetto alle circostanze. Ecco, come una virtù diventa vizio quando non c’è la dignità o la serietà, o comunque il rispetto di sé e degli altri, a sostenerla. Così l’intelligenza cede il passo alla sua sorella infame, la furbizia. E il conformismo è una forma di furbizia.
Conformismo vuol dire seguire il cliché, ovvero quando una verità degrada in luogo comune, un pensiero degenera in manierismo, uno stile decade al rango di moda. Conformismo è ripetizione del già detto, del già fatto, del già pensato.
Tratto da Dizionario dei pregiudizi
Our Country is affected by conformism more than others, because for centuries we are have been used to serving strangers, as we say, or to serving at the masses, as others say. To survive and to float at the changes of cruise and power. In a certain way conformism is a side- effect of intelligence; and intelligence, as we know, is adaptation’s capability, the capability to be flexible in front the face of reality. So, as a virtue becomes a vice when there is not dignity or seriousness, or in any case, respect for ourselves or for the others, to support it. So intelligence gives space to its infamous sister: astuteness. And conformism is a kind of astuteness. Conformism means following a cliché, that is, when a truth downgrades in common place, a thought degenerates into a mannerism, and a style falls to a fashion level. Conformism is a repetition of what has just been just said, done, thought.
From Dizionario dei pregiudizi
(Translation by Marina Madeddu)